Carezza

Rosadira Bike Festival

Il Rosadira Bike Dolomiti Festival in Val d’Ega

Quattro giorni di workshop sulla tecnica di guida, la possibilità di testare mountain-bike di ultima generazione e di partecipare a tour guidati immersi nella natura della Val d’Ega: questo è il Rosadira Bike Festival!

Una festa tra amici: il Rosadira Bike Festival

Quest’anno non è solo il paesaggio montano a lasciare senza fiato. Anche il meteo è dalla parte degli amanti della mountain-bike. Simon Schrott, la guida che ci accompagnerà durante il tour di oggi, ricorda ancora il cielo nuvoloso della scorsa edizione. Ma per fortuna con questa giornata di sole è d’obbligo spalmarsi la crema protettiva.

Siamo un gruppetto misto di dieci persone a partire puntuali come da programma alle dieci del mattino. Simon esamina brevemente l’allegra brigata e riconosce all’istante qualche faccia nota. Il fatto che tra di noi ci siano degli affezionati del festival gli fa chiaramente piacere. L’atmosfera è distesa, come accade sempre ai raduni degli appassionati di mountain-bike. Pochi minuti dopo ci ritroviamo a pedalare sotto le pareti rocciose del massiccio del Catinaccio, attraverso terreni variegati, in direzione del Passo di Costalunga.

Simon non ama dilungarsi troppo, ma tutti lo conoscono per le sue battute, per i suoi scherzi e per le frecciatine. Dopo averci fornito le informazioni più importanti riguardo al tour odierno, intraprendiamo la nostra strada e chiacchieriamo divisi in piccoli gruppetti; pedalando, spingendo sui muscoli delle gambe. Simon è visibilmente soddisfatto che non sia solo l’E-MTB il motore di questa edizione del Rosadira Bike Festival, ma che anche molti amanti della classica mountain-bike si siano spinti fino ai piedi delle Dolomiti.

Trail & highlight

Superando brevi salite e tratti in discesa, la nostra carovana di MTB si insinua velocemente tra prati alpini e boschi rigogliosi verso la cima del passo, dove Simon ha pronta qualche sorpresina dedicata agli appassionati del downhill tra di noi. Nessuna manovra brusca, nessun tratto veloce: oggi vogliamo riuscire a padroneggiare i passaggi tecnici. “Questo è quello che preferisco”, ci racconta Simon mentre ammiriamo la sua tecnica di guida. Sfortuna vuole che tra tutti i partecipanti sia proprio la nostra guida a bucare la ruota in un passaggio chiave. Ma poco male, questo inconveniente ci regala il tempo di scattare qualche fotografia, di bere un sorso d’acqua e di riprendere fiato. “I prossimi copertoni li comprerò di nuovo da Maxxis”, mormora Simon mentre gonfia il nuovo pneumatico. “Bene, si riparte!”

Dal Passo di Costalunga proseguiamo in direzione Nova Levante e Simon ci conduce fino ad una spettacolare tappa intermedia: “Il Lago di Mezzo si riempie d’acqua solo per poche settimane all’anno, poco dopo il primo grande scioglimento delle nevi”, spiega l’abbronzato novalevantino. L’acqua di questo piccolo lago di montagna è gelida e perfetta per rinfrescare le gambe, purché il pediluvio non duri troppo a lungo, altrimenti il formicolio potrebbe risultare molto fastidioso. ;) Naturalmente, durante un tour di questo calibro, non può mancare un piccolo show. Così Simon afferra la mano di una ciclista e la traina con sé su una zattera per attraversare il lago assieme alle biciclette. Il resto del gruppo immortala i due mountain-biker durante la traversata e la bellezza dell’acqua che scende dai ghiacciai, prima di riprendere la discesa verso il Lago di Carezza. Arrivati sulle sponde del lago incontriamo vari turisti provenienti da tutto il mondo intenti ad ammirare questo spettacolo naturale. Probabilmente, con le nostre biciclette, i caschi e le protezioni per le ginocchia e per i gomiti, ci vedono come dei colorati extraterrestri.

Giunti al Lago di Carezza ci separiamo in due gruppi. Simon è molto risoluto e non è pronto a scendere a compromessi: da questo punto in poi i sentieri per arrivare a Nova Levante sono estremamente impegnativi e chi non è abbastanza allenato deve proseguire fino alla stazione a valle assieme alla seconda guida Andrea. Tuttavia, io e altri tre impavidi mountain-biker siamo ancora pieni di energie e vogliamo a tutti i costi continuare il percorso. Non vediamo l’ora di provare il brivido della discesa con Simon in testa.

Trail & highlight

Il Rosadira tra panorami mozzafiato e divertimento puro

Dopo tre avventurose ore in sella alla MTB, con tante immagini favolose negli occhi, le gocce di sudore sulla fronte e un leggero colorito sulla pella, ci accomodiamo nella cabina della funivia, impazienti di pranzare al cospetto di Re Laurino.

Anche Simon è felice che tutto sia andato per il meglio, fatta eccezione per il piccolo guasto, d’accordo. Ma la cosa che lo entusiasma di più è vedere la macchia colorata di mountain-biker che si diverte sul luogo dell’evento. “Il festival di Riva e quello di Bressanone saranno anche più conosciuti, più grandi e forse attirano più visitatori, ma qui, di fronte al Catinaccio, la mountain-bike ricopre un ruolo d’onore e i partecipanti sembrano apprezzare”, afferma il cofondatore del Rosadira Bike Festival. Ride on, alla fine è questo ciò che conta.

Per quattro giorni il Rosadira Bike Festival in Val d’Ega permette agli amanti della MTB di sperimentare nuove tecniche di guida, di partecipare a tour guidati e ad incontri con esperti circondati da un fantastico scenario montano. L’atmosfera familiare, l’ospitalità e le specialità culinarie rendono il Rosadira ancora più speciale e gli ideatori dell’iniziativa sono fermamente convinti che la tradizione verrà onorata a lungo. Volete sapere di più sul festival? Allora cliccate qui !

Un breve inciso: il termine Rosadira deriva dalla parola retoromanica che indica il tramonto. E sul Catinaccio il tramonto è forse uno dei più spettacolari in assoluto.